Česky Rusky

Missione museo

I musei in giro per Praga ce ne sono tanti e di tutti i gusti. Meno male che alcuni davvero bizarri ormai sono spariti. Oppure vogliamo rimpiangere la chiusura del Museo di vasi da notte? Allora, dove andare? Certo, anche a Praga trovate Museo nazionale, Museo della storia, Museo degli strumenti di tortura, Museo delle cere. Nessuno vi impedisce di andarci. Io peró vorrei invitarVi nel mio museo preferito. Facilmente raggiungibile, non troppo grande, mai affollato. Allestito negli spazi del monastero medievale, la vista sul fiume Moldava e il simpatico café inclusi ... Benvenuti nel museo del ponte Carlo. Entriamo?

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Accanto all´ entrata al museo si trova una delle chiese barocche piú significative di Praga, di san Francesco Serafico, opera dell’ architetto francese Jean Baptiste Mathey. All’ interno del museo peró è aperta anche la parte sotterranea della Chiesa, con la grotta barocca del tardo 17 ° secolo e con le fondamenta della chiesa originaria gotica la cui prima pietra fu posta nel 1252 da sant´ Agnese di Boemia stessa. Molti dei reperti esposti hanno alto valore artistico, come e.g. la parte dell´ altare risalente agli anni 80 del 15 sec. Il lavoro rivela l’ influenza della pittura olandese, soprattutto nella fisionomia precisa delle persone  e nella finezza di materiali e cromaticitá.

Prima di scendere la scala al museo, alzate la testa – sopra la scritta MUZEUM ci sono poste cifre 1,3,5,7,9,7,5,3,1 – tutte dispari. Leggendole sia da destra che da sinistra, viene fuori una sola cosa – la data della fondazione del ponte piú famoso di Praga. Infatti, Carlo IV stesso 9 luglio 1357 alle ore 5.31 di mattina posó la prima pietra del nuovo ponte. Questa data gli fu consigliata dagli astronomi di corte come la piú propizia….E va bene, certo che nel medioevo di minuti non ne sapevano niente, lasciamo stare peró almeno l´ anno,  il mese e forse anche il giorno.  Se non é vero, é ben trovato e i numeri fanno una buona pubblicitá. Quindi sappiate che  quel giorno il Sole entró nella congiunzione con Saturno, il pianeta che porta brutte alluvioni. Il Sole sconfiggerá Saturno e il ponte rimarrá a Praga per sempre. Infatti, ponte Carlo nel corso della sua esistenza lunga piú di 600 anni superó numerose inondazioni, alluvioni e altri disastri naturali, così come eventi storici. Il ponte é stato danneggiato in modo grave soprattutto nel 14321496 e 1784. I danni peggiori nel 1890 sono stati causati dall ´ impatto di  300 zattere strappate dall´ acqua alta dagli ancoraggi.

Il museo si trova negli spazi di uno dei monasteri piú antichi di Praga appartenente all ´ unico ordine religioso maschile in mondo fondato da una donna. E non da una donna qualsiasi. Corre l´ anno 1233 quando la principessa Agnese, la futura sant´ Agnese di Boemia, sorella del re boemo Venceslao II fondó la confraternitá ospedaliera che si deve occupare dei malati e poveri. 4 anni piú tardi il papa Gregorio IX proclama l´ordine monastico Ordo militaris Crucigerorum cum rubea stella in pede pontis Pragensi. Lo stemma che ancora oggi si trova negli interni del monastero risale a 1252: una stella rossa a sei punti attacata alla croce rossa sullo sfondo nero. La potete notare sul marciapede davanti alla chiesa di san Francesco serafico.

Crocigeri della stella rossa ottengono i diritti e i privilegi degli ordini cavallereschi ma hanno anche diversi obblighi vista la posizione del convento „ ai piedi del ponte praghese“.  I monaci  sorvegliano il ponte, eseguono lavori di manutenzione necessari.

L´ ordine ha sopravvissuto il periodo delle riforme illuministiche giuseppine peró non quelle dei comunisti, molto meno illuministiche. Anzi, buie come la pece. In un certo senso i comunisti hanno invertito i concetti considerando la loro epoca illuminista e la religione il residuo del oscurantismo. Il risultato? Tutti gli ordini religiosi sciolti, monasteri e conventi chiusi, frati persequitati, incarcerati o portati ai lavori forzati nelle miniere di uranio a Jáchymov, in Boemia settentrionale. Gli spazi abbandonati del convento vengono assegnati alla polizia segreta. L´ ordine ritorna presso il proprio convento al Ponte Carlo solo dopo la Rivoluzione di Velluto del novembre 1989. Tutta la storia movimentata dei Crocigeri della stello rossa viene spiegata tramite quadri, e documenti di grande valore ma anche tramite un breve filmato nella seconda parte del museo. L´ edificio del monastero oggi é troppo grande per una quindicina di confratelli che hanno deciso di aprire il museo e affitare ulteriori spazi per le sedi di diverse aziende, ce ne sono ben 17. Peró molte sono societá benefiche che si dedicano alla sanitá, istruzione e alla caritá.

Come si costruisce un ponte

Per immaginare meglio l´ edilizia medievale l´ esposizione mostra non solo diversi arnesi originali, ma anche modelli del ponte Carlo e di Giuditta, quello precedente. Si vede chiaramente che il ponte di Giuditta era piú debole e collegava le rive della Moldava nei punti leggermente diversi rispetto al ponte Carlo. Non manca l´ argano rudimentale, alto 4 metri, modelli fanno vedere, come si costruiva un pilone in scala 1:2. Se arrivate con i vostri figli, possono provare, magari con l´ aiuto del papá azionare il meccanismo  per alzare blocchi di pietra, mentre per i piú piccoli é preparato il puzzle colorato degli stemmi reali. Nella saletta vi incontrerá sorridente il re boemo ed imperatore del Sacro Romano Impero Carlo IV, la statua ovviamente.

In modo molto chiaro si vede la riva destra della Moldava con il ponte di Giuditta, il monastero, mulini della cittá Vecchia e le fortificazioni cosí come lo vedeva la gente  nella mettá del 14° secolo. Il modello del pilone in scala 1:2  serve dall´ esempio della tecnologia medievale. I piloni del ponte Carlo furono fondati direttamente nell´ acqua corrente. Prima nel letto del fiume furono conficcate due file di pali paralelle. Lo spazio creatosi in questo modo fu riempito dallo strato impermeabile di argilla e dal bacino fu pompata acqua azionando la ruota.  Il letto del fiume asciutto fu liberato da eventuali depositi fino allo strato di ghiaia e sabbia. Si costruiva l´ armatura in legno per il futuro arco del ponte. La base del pilone di muratura fu circondata dalle grosse pietre in due file collegate tra loro mediante grappe metalliche. Su questa corona si costruiva dai grossi blocchi di pietra arenaria la parte esterna del pilone che a sua volta si riempiva di malta di calce di qualitá. Pilastri costruiti in questo modo servirono dalla base sicura per le arcate di pietra. Alla fine il ponte fu pavimentato. Come oggi esistono aziende edili, nel medioevo delle costruzioni importanti come la cattedrale, chiese e ponti si occupavano le botteghe altamente specializzate. In primo luogo erano muratori, scalpellini, carpentieri, ma indispensabile era anche lavoro di fabbri, carrettieri,  cordai e   bottai e tantissimi manovali. Il sollevamento dei pezzi avveniva con l’  impiego di argani, carrucole e paranchi azionati a mano oppure tramite grandi ruote. Praga era dall´ Alto Medioevo un importante centro commerciale e la sede del sovrano. L´ insediamento urbano era situato su entrambe le rive del fiume Moldava e l´ attraversamento sicuro del fiume  diventó una delle condizioni per il suo sviluppo. Giá dal 10 ° secolo, a parte di due guadi, esisteva con molta probabilitá grande ponte di legno. Per volere della regina Giuditta negli anni 1158-1172 fu costruito il primo ponte di pietra a Praga, il secondo piú vecchio in Europa. Purtroppo grande alluvione nel 1342 lo talmente danneggió che fu presa la decisione di non rinnovarlo. Poi arriva Carlo IV con la sua idea del ponte abbastanza forte affinché nessun´ alluvione lo portasse via …

Prima di finire mi permetto un consiglio. Andate al ponte Carlo dopo aver visto il suo museo. Credete che cosí la sensazione sará ben diversa, il ponte per Voi non avrá piú segreti e  percepite il vero significato del ponte per la sua cittá, la storia centenaria scolpita nella pietra. Come si puó immaginare Praga senza ponte Carlo?