Praga – che palazzi! Anche grazie agli italiani
Eh si. Girando la capitale ceca si osservano bellissimi palazzi nobiliari e chiese con ricche decorazioni di stucco. É curioso quanti architetti, scalpellini, scultori e pittori italiani vi hanno lasciato le tracce. Uno lo conoscete senz´ altro – Arcimboldo. Peró ce ne erano molti di piú. Oggi andiamo a conoscere tre importanti architetti.
Giá nella prima metá del 16 sec.arrivano nella Boemia gruppi di muratori e scalpellini guidati da capomastro. La maggior parte proviene da Ticino, Lugano, Valtellina, Val d´ Intelvi, Val Mesolcina, dalla zona di Como. Infatti questi artigiani venivano chiamati “artisti dei laghi”. Hanno lavorato per i ricchi nobili boemi come i Pernštejn, Rožmberk, Lobkowicz, signori di Hradec. Con il passare del tempo la colonia italiana diventa sempre piú numerosa anche perché i giovani sposano belle ragazze ceche e nascono figli che seguono la professione del padre. Nonostante la fede ufficiale cattolica il paese é prevalentemente protestante. Questo é uno dei motivi perché il re Ferdinando I. Asburgo chiama a Praga i gesuiti per recatolizzare il covo di eretici. Sono proprio i gesuiti che nella loro sede Clementinum, presso la chiesa omonima, tengono sermoni in lingua italiana. Nel 1573 a Praga fu fondata la Congregazione Italiana della Beata Vergine Maria Assunta in Cielo che si ispiró al modello delle Congregazioni Mariane dei collegi gesuitici. Nel 1583 l ´imperatore Rodolfo II trasferí la corte da Vienna a Praga dove cominciamo ad arrivare rinomati artisti italiani per svolgere incarichi di alto prestigio. Praga diventa la cittá imperiale e lo si nota nella presentazione stilistica dell´arte ma anche nello stile di vita in generale. Vale la pena ricordare almeno alcuni nomi di maestri le opere dei quali attirano ogni anno milioni di turisti.
I tre artisti italiani piú importanti di primo barocco che lavorano a Praga sono Giovanni Domenico Orsi, Francesco Caratti e Carlo Lurago. Andiamo a conoscerli meglio.
GIOVANNI DOMENICO ORSI
1634 – 1679
Menzionato come architetto boemo di origine italiana. A Praga lavoró giá suo padre Giovanni Battista autore del luogo di pellegrianggio molto importante per la fede cattolica, il Loreto di Praga. Poco si sa che proprio nella Boemia furono costruiti i primi santuari loretani al di fuori d´Italia (1583 – Horšovský Týn, 1621 – Jílové u Prahy, 1326 Hájek u Kladna). Ormai esistono nella Repubblica Ceca oltre 50 santuari, la parte piú venerata, la Santa Casa praghese é considerata la meglio riuscita.
Il figlio Domenico fu incaricato da gesuiti di progettare una nuova parte del loro colleggio Clementinum, la chiesa del fondatore dell´ ordine san Ignazio sulla piazza Karlovo náměstí e per i premonstratensi restaura il convento aggiungendo la nuova sala Teologica. Se il vostro soggiorno praghese durerá almeno tre giorni dedicate qualche tempo alla visita del quartiere Hradčany. Lo raggiungete facilmente, sempre con il tram 22. Invece di scendere dove scendono tutti (alla fermata Castello di Praga – annunciata anche in inglese) fate altre due fermate e scendete a Pohořelec. Il monastero di Strahov oggi in veste barocca di Giovanni Domenico Orsi si trova 5 minuti da lí. Dopo la visita tocca al lavoro di papá, cioé al Loreto di padre Giovanni Battista. Sempre nella zona.
CARLO LURAGO
1615 – 1684
Proviene della zona di Como, comune Pellio superiore. Impara il mestiere di stuccatore e in cerca di lavoro arriva a Praga in etá di 23 anni. Bravo come é, dopo alcuni incrichi minori come la decorazione di stucco nella chiesa di san Salvatore a Clementinum diventa presto l´ architetto piú ricercato della comunitá italiana in Boemia. Lavora soprattutto per i gesuiti. In collaborazione con Domenico Orsi costruí il suo capolavoro – la chiesa di san Ignazio in piazza Karlovo náměstí nella Cittá Nuova. Al Castello di Praga Lurago lavora al palazzo Lobkowicz, ex palazzo Pernštejn rinascimentale. Dapprima come stucattore, il secondo contatto gli affida la costruzione della sala di rappresentazioni. Il lavoro di Lurago lo troviamo anche visitando la fortezza di Vyšehrad dove dopo la fine della Guerra di Trent´ anni si costruiscono le nuove e piu´ possenti fortificazioni. Un suggerimento sempre per chi ha piú giorni a disposizione a Praga. Vyšehrad merita di essere visitato. Per smaltire le calorie in piú dopo aver mangiato lo stinco di maiale si puó salire a piedi la collina partendo dal ponte Železniční most. Il modo piú comodo é prendere la metropolitana, la linea C e scendere alla fermata omonima, Vyšehrad appunto. Da líc i vule un quarto d´ ora per raggiungere la forzetta. La seconda porta é quella costruita da Carlo Lurago – Porta Leopolda.
Lurago si rende conto delle sue qualitá e non esita richiedere il trattamento adequato. Il suo carattere piuttosto turbolento lo porta spesso nelle liti e gli crea problemi. Ma é anche un abile imprenditore e crea una specie di impresa familiare collaborando in primo luogo con il suo nipote Anselmo Lurago. Il risultato brillante lo potete ammirare sulla Piazza Malostranské náměstí dove si erge la chiesa di san Nicola.
FRANCESCO CARATTI
1620 – 1677
Nasce a Bissone, una specie di tirocinio lo fa a Vienna peró non si sono conservate le sue opere di quel periodo. La cariera di Caratti comincia dopo il suo arrivo a Praga dove costruisce il gigantesco palazzo Černín poco lontano dal Castello di Praga. Da giovano il conte Černín come altri nobili che potevano permetterselo intraprese il Grand Tour in Italia, Francia e Paesi Bassi. Rimase molto colpito dall´ arte palladiana ormai superata e dopo il suo ritorno in Boemia grazie all´ ereditá decise di costruire il palazzo in stile palladiano. Non era facile trovare un bravo architetto disposto venire in Boemia per dirigere i lavori. Visto che Černín piú tardi svolse l´incarica di ambasciatore imperiale a Venezia per Leopoldo I. e sposó una marchesa mantovana cercó il suo architetto prima in Italia – a Genova e anche a Roma. Alla fine dopo parecchi tentativi non riusciti decise di incaricare Francesco Caratti. Il risultato era il palazzo che ancora oggi é il piú grande palazzo barocco a Praga, la degna sede del Ministero degli Esteri.