Sette miracoli del socialismo
Ognuno aveva lavoro Anche se ognuno aveva lavoro, nessuno lavorava Anche se nessuno lavorava, il piano si realizzava al 100% Anche se il piano si realizzava al 100%, non si trovava niente Anche se non si trovava niente, tutti avevano tutto Anche se tutti avevano tutto, tutti rubavano Anche se tutti rubavano non mancava niente da nessuna parte Ecco cosa vuol dire il mercato centralizzato e l´ economia pianificata. Ricordo molto bene quel periodo e non sono dalla parte dei miei coetanei che rimpiangono il passato. Ogni tanto sul facebook pubblicano foto nostalgici su quali si vedono giovani sorridenti per niente preoccupati del futuro perché…vedi punto 1. Vediamo un po´ cosa c´ era sotto.

- Ognuno aveva lavoro
- Anche se ognuno aveva lavoro, nessuno lavorava
- Anche se nessuno lavorava, il piano si realizzava al 100%
- Anche se il piano si realizzava al 100%, non si trovava niente
- Anche se non si trovava niente, tutti avevano tutto
- Anche se tutti avevano tutto, tutti rubavano
- Anche se tutti rubavano non mancava niente da nessuna parte
Ecco cosa vuol dire il mercato centralizzato e l´ economia pianificata. Ricordo molto bene quel periodo e non sono dalla parte dei miei coetanei che rimpiangono il passato. Ogni tanto sul facebook pubblicano foto nostalgici su quali si vedono giovani sorridenti per niente preoccupati del futuro perché…vedi punto 1. Vediamo un po´ cosa c´ era sotto.
Certo, ogni adulto aveva lavoro visto che lavorare per la societá socialista era questione di orgoglio e in piú era obbligatorio. Guai se ti beccava la polizia alle 11.00 seduto nel parco e non potevi mostrare la carta d´ identitá – in effetti un libricino dove si trovava anche la voce „impiego“ con apposito timbro del dattore di lavoro. Solo pochi prediletti vantavano di categoria libero professionista, per lo piú attori, cantanti, artisti. Comunque anche loro dovevano essere per forza organizzati e quindi facilmente controllati.
Vediamo il punto 2. Ovviamente non si puó dire che proprio nessuno lavorava, figuriamoci medici, pompieri, insegnanti e prossimi. Qui si parla un po´ in generale di tanti impiegati statali in tanti uffici e reparti. Non poteva esistere la disoccupazione nel campo socialista, non farebbe bella figura. Quindi molti di questi reparti erano superflui e posti lavoro erano creati anche senza nessun bisogno. Se eri abbastanza bravo, il tuo lavoro lo finivi a metá settimana e poi facevi finta di lavorare. Oggi tutte queste persone sarebbero incollate ai cellullari, allora facevano lunghe telefonate ai parenti o agli amici nella stessa situazione, leggevano, facevano cruciverba. E tutti quanti non vedevano l´ ora che arrivi venerdí. Appena finito il lavoro, ecco l´ esodo dalle grandi cittá alle case di campagna.
Dei punti 3. e 4. non vi e´ dubbio alcuno. Il piano va realizzato proprio come era pianificato. E visto che si pianificava in orizonte di 5 anni venivano fuori risultati imbarazzanti. Molte cose erano prodotte in troppa quantitá, molte altre erano talmente poche che il popolino organizzava una specie di caccia al tesoro. Qualche esempio? Vi do quelli che mi ricordo dalla mia giovinezza. Un anno mancano barattoli per preparare sottaceti. L´ anno successivo non si trovano cerchietti per appendere le tende. Si vendono trenini gioccatolo per bambini ma non si trovano motori elletrici per farli muovere. Anche trovare le piste é giá un impresa. Meno male che queste cosette ci sono in abbondanza nella Germania dell´ Est, dove ci é permesso di viaggiare. Cosí potrei continuare ma penso che vi siate fatti giá un ´ idea.
Non sono proprio dell´ opinione che tutti avevano tutto ma direi piuttosto che tutti si arrangiavano come meglio potevano. E poi, le conoscenze, la miniera d´ oro. Mettiamo il caso che la nostra vicina lavorava come cuoca in una scuola elementare. Ragazzi viziati, a qualcuno non piace la carne di manzo, avanza qualche chilo. Non si butta via, vero? Oppure piatti a base di verdura, tanta roba sprecata. Alla fine della giornata si divideva tra il personale tutto quello che é rimasto. Le signore cosí hanno potuto risparmiare pure il tempo da trascorrere in cucina a casa propria, la pietanza bastava riscaldarla. Meglio ancora se si trattava di una scuola media dove molti ragazzi preferivano saltare il pranzo pur di avere piú tempo libero fuori classe. Andare a mangiare alla tavola calda con gli amici non costava poi tanto. Cosí la vicina di casa ogni tanto ha potuto portare qualcosa anche per il vicinato. E come si faceva per i vestiti se non ci si voleva accontentare con abigliamento di scarsa qualitá dei negozi statali? Ogni giovedí in via Jungmannova in centro di Praga presso il negozio di riviste straniere (in quantitá limitata di copie ) avete potuto incontrare una lunga fila di signore brave a cucire. Aspettavano in pazienza il proprio turno per comprare la rivista Burda piena di cartamodelli alla moda. Beate loro, la mia mamma purtroppo non sapeva cucire. E dove trovare jeans e magliette con diverse scritte? Ci hanno pensato ragazzi svelti, i nostri primi capitalisti nel profondo periodo socialista. Presso negozi per stranieri Tuzex fermavano passanti e a bassa voce offrivano buoni chiamati „bon“, una specie di valuta con la quale si poteva comprare sia un paio di jeans che una lavatrice o un televisore a colori mai visti nei negozi statali. Oltre ai bon si potevano avere con il corso migliore che in banca anche marchi tedeschi, lire italiane o franchi francesi per chi é riuscito ad andare a trascorrere vacanze all´ estero capitalista. Ovviamente questa attivitá era illegale e se ci beccava la polizia non finiva bene. Ma dove questi ragazzi prendevano la valuta? Tutto era organizzato a perfezione. Andavano al confine ad aspettare pullmann pieno di turisti stranieri. L´ autista del pullmann c´ era di mezzo anche lui. Questi ragazzi hanno fatto cambiare soldi ai turisti tedeschi, austriaci , francesi o italiani con il corso molto piú vantaggioso che in banca, cosí tutti contenti. Rimaneva risolvere il punto 1, ricordate? Tutti avevano lavoro. Nel caso in cui la macchina di „vexláci“ (parola slang per chi cambiava soldi in nero) veniva fermata dalla polizia, spesso perché superava limite di velocitá, ha trovato nella carta d´ identitá il timbro di una societá di pulizie casa. Vuol dire questi giovani hanno avuto carte in regola, é solo che oggi abbiamo finito prima, compagno poliziotto e siamo andati a trovare la nonna malata in campagna. Potete anche controllare che il condomio da pulire brilla come nuovo. Come no, il lavoro di pulizia lo svolgevano al posto dei ragazzi alcuni pensionati pagati profumatamente, cosí arrotondavano la magra pensione. Contenti tutti…
Arriviamo al numero 6. Cosa vuoi, in un paese di ateisti? Come se il settimo commandamento non fosse mai esistito. Di nuovo, non si puó generalizzare, non che rubavano tutti (solo tassisti, camerieri, cuochi, macellai, fruttivendoli…) ma se esisteva un detto „chi non ruba deruba la propria famiglia“ vuol dire giá qualcosa. E come si rimediavano lacune create dai furti di cose concrete per esempio 2 camion di mattoni perché il capomastro aveva bisogno di finire la sua casa di campagna al piú presto possibile? Be´, si giocava con le carte, cioé si falsifcavano rapporti, relazioni e si emmettevano fatture fantasma. E non mancava niente da nessuna parte. Miracolo numero 7.